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28 Giugno 2022L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce una persona “normopeso” quando il suo indice di massa corporea è compreso tra 18,5 e 24,9. Indice, questo, che viene calcolato basandosi sul peso e l’altezza e che resta il focus su cui si basano i dietisti per compensare l’alimentazione. Tuttavia, non si tratta di una regola generale: per gli over 65, ad esempio, la questione è un po’ diversa.
I limiti dell’indice di massa corporea
Gli indici di massa corporea sono impostati sugli adulti: per i bambini e per gli anziani non sono quindi adeguati. Anzi, secondo il National Institutes of Health per gli anziani è meglio che un over 65 abbia un indice di massa corporea compreso tra 25 e 27, piuttosto che inferiore. TIl motivo? Alcuni chili in più sembrano aiutare, in quanto equilibrano la perdita di massa muscolare e ossea, la perdita di peso per i cambiamenti di abitudine alimentare e il rallentamento del metabolismo.
Spesso si sente parlare di obesità, soprattutto in Italia: i dati dicono che il 15% degli ultra 64enni risulta obeso. Tuttavia, tale dato si basa per l’appunto sull’indice di massa corporea definito dall’OMS. È per questo che si parla di “paradosso dell’obesità”.
È vero che negli over 65 l’obesità si associa ad un aumento delle malattie cardiovascolari, ma è anche vero che – chi ha qualche chilo in più – ha un minor indice di mortalità per queste malattie. Sostanzialmente, gli anziani sovrappeso rischiano di ammalarsi di più ma sopravvivono meglio. Perché? Sembra che il grasso corporeo abbia degli effetti positivi legati alla maggiore riserva metabolica disponibile: aumenta le citochine, e riduce l’attivazione del sistema nervoso simpatico che abbassa lo stress.
Attenzione quindi a perdere peso dopo una certa età perché si rischia di perdere massa magra rendendo l’organismo molto più fragile. Ovviamente, è tutta questione di equilibrio: neppure il troppo grasso fa bene. L’importante è tenersi attivi e seguire un’alimentazione corretta. Sempre sotto controllo medico, ovviamente.