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18 Febbraio 2022La notizia arriva dall’University of Toronto, in Canada: un team di ricercatori ha studiato il declino cognitivo in un gruppo di over 65 statunitensi, evidenziando come i casi gravi si siano ridotti negli ultimi dieci anni di due punti percentuali. A cosa si deve questa diminuzione? Principalmente, all’istruzione.
Il declino cognitivo consiste nella perdita di una o più funzioni cognitive e, dunque, di quelle funzioni che ci consentono di percepire il mondo e di relazionarci con gli altri: l’attenzione, la memoria, il linguaggio, la percezione degli oggetti, dello spazio e del tempo, la programmazione motoria, la capacità di eseguire gli ordini. Se non viene gestito, il declino che così comincia può sfociare in una patologia ancor più grave, dalla demenza al morbo di Alzheimer.
Cosa ha dimostrato lo studio
Lo studio, prendendo in esame 5 milioni e mezzo di over 65 americani, ha dimostrato un’evidente riduzione nel declino cognitivo: è passato dal 12,2% del 2008 al 10% del 2017, con un calo pari al 18,3%.
I risultati, pubblicati sul Journal of Alzheimer’s Disease, dimostrano come il miglioramento della salute cognitiva sia almeno in parte da imputare all’aumento del livello di istruzione della popolazione. I ricercatori stessi si sono detti stupiti per un così drastico calo in un lasso di tempo tanto breve. Anche perché, una diminuzione del declino cognitivo, porta con sé benefici non solo per gli anziani ma anche per le loro famiglie e per l’intero sistema sanitario.
In meno di 10 anni, il declino cognitivo grave negli Stati Uniti è diminuito di 2,2 punti, con benefici ancor più elevati per le donne: tra loro è stata infatti osservata una riduzione relativa del 23%.
Lo studio ha dunque dimostrato che, le persone con almeno 11,5 anni di istruzione, hanno il 5% in meno di probabilità di sviluppare un lieve deterioramento cognitivo rispetto alle persone con “solo” 10 anni di istruzione. Tuttavia, non è stato evidenziato il tipo di istruzione: un maggior livello di istruzione potrebbe condurre ad una migliore posizione socioeconomica, e dunque ad uno stile di vita più sano e a lavori meno gravosi. Non solo: l’istruzione favorirebbe la nascita di neuroni e connessioni, indispensabili per mantenere in salute il cervello e per compensare l’azione del tempo su di esso.