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Tuttavia secondo Alberto Ascherio, professore di Epidemiologia e nutrizione alla Harvard T. H. Chan School of Public Health e professore di Medicina alla Harvard Medical School, a poter modificare le statistiche offrendo benefici al cervello è la dieta. Vediamo come.
L’importanza di flavonoidi e Omega 3
Secondo Ascherio, per prevenire il deterioramento cognitivo è necessario introdurre nella propria dieta i flavonoidi. Essi, secondo studi condotti su campioni cellulari e animali, dimostrano effetti benefici in termini di riduzione degli effetti dei radicali liberi, riduzione dell’infiammazione e protezione delle cellule cerebrali. Inoltre, in esperimenti condotti su modelli animali, hanno ridotto i livelli di proteine associate alla malattia di Alzheimer, una delle forme più comuni di demenza.
Ci sono sei categorie di flavonoidi presenti negli alimenti, ma quelli più spesso collegati alla preservazione delle funzioni cognitive si trovano soprattutto negli agrumi, nei frutti di bosco, nel cacao e nel tè verde. Inoltre gli Omega 3, noti come “grassi buoni” e presenti nei semi di lino e nel pesce azzurro, svolgono un ruolo cruciale poiché il nostro cervello ne è ricco e il nostro corpo non è in grado di produrli autonomamente. Pertanto, è fondamentale seguire una dieta diversificata ed equilibrata per garantire un adeguato apporto di questi nutrienti.
Le migliori diete per la salute cerebrale
Gli esperti considerano particolarmente benefiche la vera dieta mediterranea e la Mind (Mediterranean Dash Intervention for Neurodegenerative Delay). Entrambe promuovono il consumo di alimenti freschi, legumi, noci, pesce, cereali integrali e olio d’oliva. Queste diete sono ricche non solo di flavonoidi, ma anche di carotenoidi, altri antiossidanti e fibre, mentre limitano i grassi saturi, gli zuccheri e gli alimenti dannosi come le carni processate e i cibi pronti, spesso ricchi di grassi, zuccheri e sale. Sebbene la dieta mediterranea rappresenti un concetto più ampio, la Mind si distingue per l’attenzione specifica ai cibi come le verdure verdi e i frutti di bosco per valutarne l’aderenza.”
L’importanza del complesso stile di vita
Non bisogna dimenticare che una buona salute cerebrale non dipende solo dalla dieta. È essenziale adottare uno stile di vita sano che ci protegga da fattori di rischio comuni a diverse malattie, tra cui quelle neurodegenerative, il cancro, il diabete e l’obesità, spesso associati all’infiammazione. Per preservare la salute cerebrale, è importante praticare regolarmente l’attività fisica, smettere di fumare, prevenire l’obesità e mantenere sotto controllo il colesterolo e l’ipertensione. Inoltre, una vita mentale e sociale attiva è cruciale, e curare i problemi uditivi con l’uso di apparecchi acustici è fondamentale per evitare l’isolamento. Studi recenti suggeriscono anche che le infezioni possono aumentare il rischio di deterioramento cognitivo e che le vaccinazioni raccomandate in età adulta possono avere effetti protettivi. Infine, sta emergendo la possibilità che la vitamina D possa avere effetti positivi per i pazienti affetti da sclerosi multipla, grazie alle sue proprietà immunomodulanti.