
Il metabolismo rallenta con l’età? La verità
25 Ottobre 2023Arte marziale cinese caratterizzata da movimenti lenti e armonici, il Tai Chi è prezioso per allenare l’equilibrio e allontanare lo stress, riducendo il rischio di cadute e migliorando la salute fisica e psichica. Ma c’è di più. Secondo uno studio pubblicato sull’Annals of Internal Medicine, grazie a un programma di Tai Chi potenziato, gli anziani con declino cognitivo lieve o con problemi di memoria possono veder diminuire il rischio di demenza (purché, il programma in questione, sia preparato da un professionista).
Il legame tra declino cognitivo e demenza
Il 16-20% degli over 65 è affetto da declino cognitivo lieve. La sua manifestazione tipica? I problemi di memoria, ma anche la difficoltà a svolgere due compiti contemporaneamente (ad esempio parlare e camminare). Ciò aumenta il rischio di cadute, ma anche di mortalità. Secondo le attuali linee guida, l’esercizio fisico aiuta a preservare le funzioni cognitive e diminuisce il rischio di declino cognitivo.
Conducendo uno studio su oltre 300 anziani con leggeri deficit cognitivi o con problemi di memoria, i ricercatori dell’Oregon Research Institute hanno testato l’effetto del Tai Chi. Hanno diviso gli anziani in tre gruppi, e hanno chiesto loro di esercitarsi per un’ora due volte alla settimana. Il primo gruppo praticava il Tai Chi standard, il secondo lo stretching, il terzo faceva allenamenti di Tai Chi mirati a potenziare le capacità di movimento, equilibrio e controllo direzionale. Dopo 24 settimane sono stati valutati con il Montreal Cognitive Assessment (MoCA), uno strumento che misra la differenza percentuale tra la velocità dell’andatura con un solo compito assegnato e con due, e con test di valutazione dei deficit cognitivi.
I risultati
Il risultato della ricerca è evidente: gli anziani che hanno seguito il programma di Tai Chi potenziato, dopo sole 24 settimane, hanno mostrato evidenti segni di miglioramento nel controllo dei movimenti, nella camminata e nella capacità di rispondere a cambiamenti improvvisi rispetto agli anziani degli altri due gruppi. Dopo 48 settimane, i risultati erano ancora più evidenti.