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5 Settembre 2023Per allungare la vita di un bel po’ di anni, è necessario aggiungere qualche abitudine (sana) alla normale routine quotidiana. Se n’è parlato a NUTRITION 2023 , l’incontro annuale dell’American Society for Nutrition. Vediamo, nel dettaglio, quali sono i consigli degli esperti.
Le abitudini che allungano la vita
Iniziare appena possibile ad avere uno stile di vita sano aiuta ad arrivare alla terza età in forma smagliante, ma c’è sempre tempo per equilibrare le cattive abitudini. Bastano infatti piccoli cambiamenti, studiati da un gruppo di scienziati che ha decretato il loro potere positivo sulla longevità.
Quali? Mangiare bene, non fumare, dormire bene la notte, fare attività fisica, saper gestire lo stress, limitare alcolici e superalcolici, avere relazioni sociali positive, evitare le droghe e le loro dipendenze.
Gli uomini che adottano queste abitudini all’età di 40 anni, potrebbero godere di 24 anni in più di vita rispetto agli uomini che non lo fanno, mentre le donne con queste abitudini potrebbero vivere 21 anni in più. La ricerca, presentata al meeting annuale dell’American Society for Nutrition a Boston, ha attinto a dati provenienti da questionari e cartelle cliniche raccolti tra il 2011 e il 2019. Le analisi coprivano più di 700.000 veterani statunitensi di età compresa tra i 40 e i 99 anni, iscritti al Veterans Affairs’ Million Veteran Program.
Lo studio ha rilevato che la scarsa attività fisica, l‘uso di oppioidi e il fumo hanno avuto il maggiore impatto sulla durata della vita e sono stati associati a un rischio di morte superiore del 30-45%. Lo stress, il consumo smodato di alcolici, la cattiva alimentazione e il sonno scarso sono stati associati invece a un aumento di circa il 20% del rischio di morte.
Tuttavia, il professor Naveed Sattar, esperto di salute cardiovascolare e metabolica presso l’Università di Glasgow, che non è stato coinvolto nello studio, ha sottolineato che la ricerca non ha comportato una sperimentazione e quindi una varietà di fattori potrebbero non essere così validi (pur accogliendo con entusiasmo il lavoro).
Inoltre, mentre il risultato di tale ricerca veniva pubblicato, uno studio separato presentato allo stesso meeting ha suggerito che – incorporare l’olio d’oliva nella dieta – potrebbe ridurre il rischio di soffrire di demenza senile del 28%.